L a D o c E t n a
La Doc Etna, tra le più antiche d’Italia, è ricca di peculiarità e varietà che compongono il terroir vulcanico. 133 contrade suddivise in 20 comuni che raccontano un territorio unico.
Un territorio d’elezione quello dell’Etna, famoso per le spettacolari eruzioni ed anche per i prodotti che nascono in questo straordinario areale. Riguardo al vino, in particolare, esistono notizie sin dai tempi antichi e forse anche per questo la Doc Etna è stata la prima ad essere riconosciuta come tale nell’isola e tra le prime in Italia. Oggi abbraccia parte di venti comuni pedemontani della provincia di Catania, suddivisa in 133 contrade che si differenziano per esposizione e altitudine dei vigneti ma anche rispetto ai diversi microclimi e suoli che variano da una parte all’altra. La coltura della vite occupa, principalmente, i territori con un’altimetria tra i 300 ed i 1.200 metri sul livello del mare ma l’effettiva porzione di terra compresa nella Doc va da 450 a 1000. Il disciplinare – istituito nel 1968 e modificato nel 2011 – vede al suo interno bianchi, rosati, rossi ed anche spumanti (bianco e rosato ma pur sempre a base Nerello Mascalese). Un ambiente davvero peculiare, costituitosi tramite l’accumulo e stratificazione di vari materiali originati dalle eruzioni (cenere, sabbie, lapilli e pomice). Le vigne crescono bene su suoli bruni di origine vulcanica (generalmente sciolti, con ottima permeabilità e ricchi di microelementi e potassio assimilabile) ma sono presenti anche suoli alluvionali.